Maratona teatrale – 3 spettacoli
Ore 17.30 – La vita ha un dente d’oro
con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur
drammaturgia Rita Frongia
regia Claudio Morganti
produzione Esecutivi per lo Spettacolo/ Gli Scarti
con il sostegno di Regione Toscana/Teatro il Moderno di Agliana
Uno spettacolo di archeologia teatrale.
Alle origini del gioco. Il gusto ed il piacere della vera finzione. Quella autentica. Quella che privilegia il gioco e la santa idiozia. La fede nell’arte del fallimento. Insomma, signori, potrete vedere due attori. Certamente il gradino più basso dell’umanità, ma pur sempre due persone, due esseri, e noi ne abbiamo individuato due esemplari apparentemente ancora in buono stato. Venite a vedere di cosa sono capaci! Di quale profonda ed inarrivabile stupidità sanno farsi carico! Come sanno attrarsi e distrarsi, precipitare dalle vette del sublime al buco nero del marasma più ingovernabile! (Claudio Morganti)
“La vita ha un dente d’oro” è un’antica espressione bulgara che non trova corrispondenza idiomatica nella nostra lingua. Pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c’è sempre un artifizio, una menzogna, un’alterazione d’organi. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano. Commedia primitiva con cadavere al presente. (Rita Frongia)
Ore 19.00 – La vecchia
regia e drammaturgia Rita Frongia
con Marco Manchisi e Stefano Vercelli
produzione Artisti Drama
Questo spettacolo parla di quello che tu capisci.
Parla del senso nefasto della Vecchia con le parole di Rimbaud e il romanesco di Gioachino Belli.
Parla quando si può, ma è dove non si può dire che nasce una risata, lì dove il linguaggio trova un limite. È oltre il limite del risaputo che trattiamo un’umanescenza che si rivela fragile, minata dalla ripetizione, dal giorno cui ne segue un altro e un altro. E la mattina ci si sveglia con lo stomaco ritorto da un’idea di vita che non si fa realtà.
Due uomini dividono un tempo alla ricerca dei tempi, dell’istante, di quel tratto che rivela.
Una commedia malincomica per attori in ascolto (e audaci).
Ore 21.15 – Gin Gin
con Angela Antonini e Meri Bracalente
drammaturgia e regia Rita Frongia
produzione Esecutivi per lo Spettacolo/ Artisti Drama
con il sostegno di Regione Toscana/ArtistiDrama/Armunia/TeatroDueMondi
Una mala parola e un malo pensiero ha attecchito su uomini e donne che avremmo detto buoni. Lo dicono i corpi, i volti, le chiacchiere, i silenzi. Dove prendiamo le parole che diciamo? La chiacchiera si realizza in un ampio spettro di movimenti drammatici, è come un fiume di montagna, trascina detriti, eventualmente un cadavere ma scorre anche acqua fresca. Fare dei ritratti della chiacchiera. E gin. Bevono gin.
Le attrici recitano la parte di due sorelle. Una canta nei night club e l’altra vende cagnolini di stoffa fatti a mano. La madre, il night, le storie da bambine, il cinema, la politica, la chiacchiera è scossa da rivelazioni involontarie, da attriti imprevisti, tagli che si incuneano in un buio che un fondo ce l’ha ma non si vede più. In questa commedia con dramma penombra non può mancare il terzo cadavere. E così sia. GinGin è una commedia con dramma in penombra.