*FOCUS “il Teatro come sport” in collaborazione con Teatro Sociale di Camogli
Di Emanuele Aldrovandi
Con Filippo Bedeschi, Luca Mammoli, Federica Ombrato, Alessandro Vezzani
Regia Marco Maccieri e Angela Ruozzi
Scene Antonio Panzuto
Disegno luci Silvia Clai
Costumi Rosa Mariotti
Con la consulenza scientifica del prof. Marco Giampieretti
Produzione Centro Teatrale MaMiMò
Spettacolo vincitore del Premio del pubblico Festival di Resistenza 2017
Spettacolo finalista InBox 2018
Spettacolo selezione Visionari Kilowatt Festival 2018
Una famiglia che vive per il basket. Una società post-ideologica, in cui sembra non riusciamo più a scegliere in base a principi di valore. Eppure scelte ne compiamo e continuamente. Ma in funzione di cosa? Giuseppe: storico, ricercatore universitario, mille euro al mese. Moglie: in dolce attesa, sarà licenziata non appena il suo datore di lavoro se ne accorgerà. Figlio: disoccupato, a rischio neet, gioca a basket e ha dei seri problemi di gestione della propria collera. Arbitro: come hobby dirige partite di basket, di mestiere fa colloqui di lavoro. Una partita rissosa, un fallo non fischiato e un braccio rotto. Attorno alla figura dell’arbitro la triade dei protagonisti si allea, si accalora, collabora, si accanisce trasformando le situazioni conflittuali in conflitti di natura etica ed esistenziale. La questione “Arbitro” diventa strumento per sviluppare sulla scena, attraverso il meccanismo dello straniamento e il dialogo diretto con il pubblico, temi civili quali individualismo/bene comune, potere/anarchia, legge/libertà, idealismo/utilitarismo. “E poi siamo sicuri che il nostro mondo sia davvero post-ideologico? Forse fra duecento anni i posteri guarderanno al passato e diranno che noi un’ideologia l’avevamo. Vedranno la legge che governava il nostro mondo, vedranno lo spirito della nostra epoca. E come lo chiameranno?” Tutto questo, passando da De Gasperi a Michael Jordan, da Togliatti a LeBron James…tra principi fondamentali e qualche tiro a canestro.