Il suicidio di Van Gogh. “Mi manca Van Gogh” di Francesca Astrei

Dentro un museo, il commento a un quadro di Van Gogh si trasforma in un flusso di coscienza

«Forse Van Gogh è stato suicidato». Con questa frase l’autrice e attrice Francesca Astrei, provoca il pubblico nel suo spettacolo. Il palco è spoglio, privo di qualunque scenografia, ma per il pubblico questo non conta: la presenza sola dell’attrice è in grado di richiamare l’attenzione di tutti i presenti in sala, grazie alla sua capacità di ascoltare e di adattarsi al pubblico. Il suo personaggio narra due storie lontane nel tempo, ma intrecciate e segnate dallo stesso dolore, il suicidio.

 

L’attrice interpreta il ruolo di una guida museale, particolarmente legata all’artista Van Gogh. Mentre conduce la visita, coinvolge il pubblico — che è allo stesso tempo quello del museo, ma anche del teatro — guardandolo negli occhi e creando fin da subito un clima intimo e raccolto. La protagonista, nel raccontare la vita del pittore, segnata dal dolore e dalla sofferenza, si perde parlando dell’amica d’infanzia Michelina e raccontando i momenti gioiosi e spensierati del loro rapporto, che ancora sono nitidi nella sua memoria. Francesca Astrei, attraverso la sua drammaturgia, sottolinea come il suicidio non sia mai — ai tempi di Van Gogh come oggi — una colpa di chi lo attua, bensì della società che condiziona la vittima. Quando un video viene pubblicato su internet, rimane per sempre: nel caso di Michelina, è bastata la condivisione di un solo contenuto pornografico da parte dell’ex fidanzato, per rovinarle irreparabilmente la vita. Dopo una notte insonne, passata a cercare insieme una soluzione, le due ragazze realizzano di non avere vie d’uscita: il video sta diventando virale. La mamma di Michelina chiama la protagonista preoccupata, e lei la tranquillizza. Chi si sarebbe mai aspettato che, tornando a casa, Michelina non ci sarebbe più stata? Michelina si è impiccata con il suo foulard arancione, e ha lasciato solo un breve messaggio sulla scrivania: «Gli scheletri riaffiorano».

 

Come Van Gogh, anche Michelina subisce offese dalla società che la giudica, la condanna e la isola. Odio alimenta odio, ogni commento ne porta uno nuovo, ogni condivisione ne provoca un altro ancora. Ogni click, anche quello più incosciente, comporta una responsabilità e influenza la vita altrui. Ma quanto spesso ce ne si dimentica? Grazie a questo racconto ispirato ad una storia vera, Francesca Astrei riesce a toccare la sensibilità degli spettatori. Quando si accendono le luci, il pubblico, ancora con gli occhi lucidi, scoppia in un fragoroso applauso accentuato da una standing ovation.

 

Greta Ciceri, Filippo Lolli, Maria Laura Maltagliati, Sara Passariello



Torna in alto